"La Terza Repubblica nasce oggi com'era nata la Seconda, quattordici anni fa. Una vittoria netta e indiscutibile di Silvio Berlusconi. Uno spostamento massiccio e inequivocabile dei consensi verso destra. La storia politica della nazione si compie così, con un moto perfettamente circolare. L'eterna transizione italiana riparte dall'eterna rigenerazione berlusconiana [...] Dopo quattro travagliatissime legislature si ritorna al punto di partenza. Il Cavaliere si riprende l'Italia. Sarà vecchio. Sarà spompato. Sarà "unfit". Ma la maggioranza degli italiani ha deciso di riconsegnargli comunque le chiavi del governo, sanando per la terza volta, con la legittimazione di un voto che equivale ancora una volta a un "condono tombale", le sue inadeguatezze, i suoi conflitti di interesse, le sue traversie giudiziarie. È il verdetto del popolo sovrano che, piaccia o no, in democrazia è l'unica cosa che conta [...] Di più: con un'evoluzione più consona alle moderne democrazie europee, anche la nostra si avvicina a un modello di bipartitismo tendenziale. Dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Spagna, due partiti maggiori si ripartiscono un bacino di consensi che oscilla tra il 70 e il 90% [...] È un esito che può generare un impoverimento della dialettica democratica, e far riaccendere persino una extra-parlamentarizzazione del conflitto sociale. Ma di sicuro aiuta la governabilità politica e l'efficienza legislativa." - La Repubblica